Le origini del Natale:

connubio di origini, storia e religione
27 Dicembre 2020

Il Natale oltre ad essere una delle feste liturgiche più importanti dell’anno è anche una delle ricorrenze più attese da bambini, giovani e anziani, non solo per i regali, ma anche perché riunisce tutti, parenti vicini e lontani, attorno una tavola a condividere la gioia della nascita di Gesù nella preghiera e nel “dono” che Dio offre a tutti noi incondizionatamente: il Suo Amore.
Le origini del Natale sono precedenti all’era cristiana e prevedevano che nel solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre) il sole raggiungesse il punto più basso nel cielo per poi invertire la rotta tornare a salire e infine rinascere. 
È verso il 200 che le comunità cristiane dell’Oriente Greco iniziano a celebrare la nascita di Gesù il 6 gennaio, anticipato poi al 25 dicembre, quando si attestò per la prima volta la menzione certa del Natale cristiano con la data del 25 dicembre risalente al 336  del Chronographus, di Furio Dionisio Filocalo. 
La data fu così fissata al 25 dicembre probabilmente per sostituire la festa del Natalis Solis Invicti (giorno di nascita del Sole) con la celebrazione della nascita di Cristo, definito da Malachia come nuovo (sole di Giustizia).
In questo anno in cui i festeggiamenti sono insoliti e influenzati dalla pandemia del Covid-19 come un’onda che difficilmente abbandona la riva, Papa Francesco ricorda oggi nel suo Angelus che “ad imitazione della Sacra Famiglia, siamo chiamati a riscoprire il valore educativo del nucleo familiare, fondato sull’amore che rigenera i rapporti aprendo orizzonti di speranza. In famiglia si potrà sperimentare una comunione sincera quando essa è casa di preghiera, quando gli affetti sono seri, profondi e puri, quando il perdono prevale sulle discordie, quando l’asprezza quotidiana del vivere viene addolcita dalla tenerezza reciproca e dalla serena adesione alla volontà di Dio. In questo modo, la famiglia si apre alla gioia che Dio dona a tutti coloro che sanno dare con gioia”. 
Attraverso questa adesione e comunione alla volontà di Dio la famiglia evangelizza, con l’esempio della sua vita, l’energia spirituale da condividere con gli altri al servizio dei fratelli, alla collaborazione per la costruzione di un mondo sempre nuovo che promuova i valori della fede, della preghiera e della solidarietà.
Un Natale che ci riporta quindi a riscoprire noi stessi nell’altro,  riproponendoci l’ideale dell’amore coniugale e familiare, così come è stato sottolineato nell’Esortazione apostolica Amoris laetitia, di cui ricorrerà il quinto anniversario di promulgazione il prossimo 19 marzo e recita “la gioia dell’amore si vive nelle famiglie, simbolo e giubilo della Chiesa che oggi, malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, vive il desiderio di famiglia motivando la Chiesa a rispondere prontamente all’annuncio cristiano".

Ilaria Carbone

Condividi