Roma - 21 giugno - Papa Francesco esorta i fedeli:

“non avere paura di annunciare la parola di Dio”
21 Giugno 2020

In questa domenica Papa Francesco affronta il Vangelo di Matteo (10,26-33) in cui Gesù chiede ai suoi discepoli di non avere paura ad annunciare la parola di Dio nonostante le avversità che la vita gli possa presentare.
Questo discorso che Gesù compie ai propri apostoli riguarda la vita missionaria a cui Dio li ha chiamati esortandoli, con insistenza, a “non avere paura”, perché la paura è uno dei nemici che più ci porta a quella morte morale effetto del peccato.
Diffondere il messaggio di salvezza “nella luce” che Lui ha loro affidato pubblicamente nel suo Vangelo attesta la fedeltà dei testimoni che, perseguitati fisicamente anche oggi in tutto il mondo, non hanno paura della morte corporale perché è la forza evangelizzatrice ad opporsi all’arroganza e alla violenza a cui è sottoposta. 
Nulla può intromettersi contro l’anima e la comunione con Gesù, dono di Dio è tramite la Sua amicizia che noi riusciamo ad attraversare queste e le altre insidie che la vita ci pone.
“Dio che ci ama e ci custodisce si prende cura di noi, perché grande è il nostro valore ai suoi occhi. Ciò che importa è la franchezza, è il coraggio della testimonianza, della testimonianza di fede: riconoscere Gesù davanti agli uomini e andare avanti facendo del bene. Maria Santissima, modello di fiducia e di abbandono in Dio nell’ora dell’avversità e del pericolo, ci aiuti a non cedere mai allo sconforto, ma ad affidarci sempre a Lui e alla sua grazia, perché la grazia di Dio è sempre più potente del male” – afferma il Papa.
E continua – “Ieri le Nazioni Unite hanno celebrato la Giornata Mondiale del Rifugiato. La crisi provocata dal coronavirus ha messo in luce l’esigenza di assicurare la necessaria protezione anche alle persone rifugiate, per garantire la loro dignità e sicurezza”. 
Rinnovare in maniera utile ed efficace l’impegno di tutti a favore della effettiva protezione di ogni essere umano ci consente di proteggere chi, per situazioni di grave pericolo per loro o per le loro famiglie, è costretto a fuggire.
La pandemia da Covid-19 inoltre ci ha permesso di riflettere sul rapporto uomo-ambiente. 
La chiusura ha ridotto l’inquinamento e ha fatto riscoprire la bellezza di tanti luoghi liberi che, prima offuscati dal traffico e dai rumori, avevano perso il loro fascino e sradicato la loro natura.
A tal proposito il Papa invita con “la ripresa delle attività ad essere più responsabili della cura della Casa Comune”.
Molteplici infatti le iniziative promosse in ogni parte del mondo che possano essere effettuate favorendo una cittadinanza sempre più consapevole di questo bene comune essenziale.
Il Papa conclude il suo intervento ricordando la sua patria, l’Argentina che oggi celebra la giornata dedicata ai papà: “assicuro la mia vicinanza e preghiera a tutti i papà. Tutti noi sappiamo che fare il papà non è un mestiere facile! Per questo preghiamo per loro ricordando in maniera speciale anche i nostri padri che continuano a proteggerci dal cielo. Infine saluto tutti i pellegrini e fedeli venuti da varie parti d’Italia che adesso incominciano a venire anche da altri Paesi”.

Ilaria Carbone

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